TRASFERIMENTO DEL PERSONALE DEI CENTRI PER L’IMPIEGO (CPI). VOGLIAMO UN’ATTENZIONE A 360°. CHI METTE LE RISORSE ECONOMICHE? NO AL DUMPING SALARIALE

A seguito della riforma Delrio la Regione Piemonte, con la legge n.23/2015, ha stabilito che la gestione e il coordinamento dei Centri per l’impiego fosse assegnata all’Agenzia Piemonte Lavoro.

La legge di stabilità 2018 fissa al prossimo 30 giugno il termine ultimo entro cui le Regioni dovranno scegliere se il personale delle città metropolitane e delle province in servizio presso i centri per l’impiego dovrà essere trasferito alle dipendenze della Regione oppure in una Agenzia o ancora in un Ente regionale costituito per la gestione dei servizi per l’impiego.

La trattativa sindacale è condotta dalle Segreterie Regionali, in quanto sono in grado di assicurare massima trasparenza ed equità nel trattamento economico dei lavoratori sia dei centri per l’impiego, sia dei dipendenti regionali, sia dei dipendenti regionali ex-provinciali.

Attualmente è in corso un confronto tecnico su due ipotesi proposte dall’amministrazione regionale:
– il trasferimento diretto del personale dei CPI ad Agenzia Piemonte Lavoro che gestisce il servizio;
– il trasferimento del personale alla Regione con contestuale distacco ad APL che gestisce il servizio.

La CGIL FP ha ancora una volta esplicitato che la soluzione ottimale per i CPI sarebbe quella di inquadramento diretto in Regione con gestione diretta della funzione.
Le persone interessate dal processo di trasferimento sarebbero 500 circa.
Entro la fine del mese di aprile è previsto di giungere ad una scelta tra le varie opzioni.

La UIL ha richiesto chiarimenti circa il distacco funzionale, in termini di temporalità e di gestione e per quanto riguarda il Fondo Risorse decentrate ha chiesto alla delegazione pubblica di fornire precisazioni circa il significato del seguente periodo “Per inquadrare tale percorso di perequazione salariale occorre confrontare il valore medio individuale dell’accessorio, sia presso l’ente di provenienza che di destinazione. L’anno di riferimento è necessariamente il 2016 in quanto in base all’art. 23 del DL 75/2017 esso è l’anno che fissa il tetto dei fondi del salario accessorio” ed ha richiesto di fornire i dati circa le risorse economiche.

LA UIL ENTE REGIONE PIEMONTE VUOLE CERTEZZA
SULLE RISORSE ECONOMICHE
Occorre da subito definire le risorse che servono affinché le scelte politiche non vengano pagate dai lavoratori in termini di dumping salariale ovvero non ci sia nessuno che ci rimetta qualcosa in busta paga.

LA UIL ENTE REGIONE PIEMONTE
VUOLE TRASPARENZA SULLE CONSEGUENZE ORGANIZZATIVE
Vuole chiarezza sulla gestione del fondo del salario accessorio se autonomo come APL o inglobato nel fondo regionale.

Vuole chiarezza sulla gestione degli istituti del salario accessorio, (es assegnazione nuove PO, criteri indennità), e su tutto il processo di valutazione e premialità.

Vuole chiarezza sulla rappresentanza RSU.

Sezioni

Resoconti