Quota 100 e Pensione di Cittadinanza, l’analisi della Uil

Il servizio Politiche Previdenziali della Uil ha esaminato e commentato le misure delle cosiddette “Quota 100 e Pensione di Cittadinanza”, contenute nel Decreto Legge n. 4 del 2019, convertito con la legge n.26 del 28 marzo 2019.

«L’iter parlamentare non ha inciso in modo significativo sulla strutture delle norme, che restano di fatto, al netto di alcune piccole correzioni, uguali alla stesura originale del testo del Decreto Legge – si legge nella nota -. Rimangono quindi in sospeso le principali problematiche sollevate dalla Uil, in particolare “Quota 100” rappresenta una misura che continua il percorso, avviato con l’Ape sociale, di reintroduzione della flessibilità nel sistema previdenziale costituisce solo un primo passo. I criteri contributivi troppo elevati e l’applicazione del limite minimo di 35 anni di contribuzione effettiva hanno di fatto depotenziato la norma penalizzando in particolare le lavoratrici ed i lavoratori del sud, come dimostrano i dati delle 110 mila domande presentate al primo aprile oltre 80 mila sono state presentate da uomini, così come circa due terzi delle domande sono arrivate dal nord. Resta, ancora, la discriminazione operata ai danni del lavoratori del settore pubblico per i quali la finestra mobile prevista, di 6 mesi, è doppia rispetto a quelli del settore privato, così come il differimento alla maturazione del requisito della pensione di vecchiaia per la decorrenza dei termini di pagamento delle indennità di fine servizio».

Prosegue la nota del servizio Politiche Previdenziali Uil: «Il meccanismo di prestito istituito, elevato a 45 mila euro, è una misura che no sana il torto, così come la detrazione prevista per chi attende il pagamento ordinario del Tfs. Segnaliamo che la possibilità di accedere al prestito è stata estesa a tutti i lavoratori, anche se andati in pensione nel 2018.Per la Uil al fine di costruire un sistema previdenziale pienamente flessibile e socialmente sostenibile bisogna prevedere misure che valorizzino ai fini previdenziali il lavoro di cura e la maternità, la proroga di opzione donna, peraltro già conclusa è solo una risposta parziale e molto onerosa per le lavoratrici italiane».

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Commento ed analisi DL 4_2019 – Quota 100 e Pensione di cittadinanza _ Servizio Politiche Previdenziali UIL_03 aprile

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