La Uil per il «ritiro immediato dell’obiettivo “Transizione al digitale”». Lettera della Rsu al segretario generale

«Ritiro immediato dell’obiettivo della “transizione digitale”»: questa la richiesta del gruppo aziendale Uil, unitamente alle altre organizzazioni sindacali ed alla Rsu della Regione Piemonte. La richiesta è stata inviata al segretario generale, Michele Petrelli. «L’obiettivo pluriennale trasversale, proposto a tutti i direttori regionali, dal titolo “Transizione al digitale” sembrerebbe un “programma” o una “strategia”, più che un obiettivo del piano di lavoro – si legge nella presa di posizione della Rsu -. Pur ritenendo condivisibili le finalità di merito, l’obiettivo così come proposto risulta difficile da declinare nei confronti delle diverse figure coinvolte,  per la  genericità della descrizione, con conseguenti difficoltà nella  fase  di  valutazione  dei  risultati (quali  output?  quali  deliverables? quali modalità di valutazione standard?). Non è esplicitato né definito cosa debbano fare le diverse strutture regionali,i dirigenti, cosa i funzionari, chi coordina, chi garantisce omogeneità di valutazione di  uno  stesso  obiettivo su livelli e in contesti diversi». Prosegue la lettera al segretario generale: «Considerata l’eterogeneità delle funzioni svolte dai dipendenti regionali non risulta chiaro come l’obiettivo possa essere assegnato indistintamente a tutte le figure professionali presenti nell’ente. Questo obiettivo  trasversale, tra  l’altro, viene proposto ad inizio aprile ed alcune attività programmate sono in scadenza  già nel mese in corso». Si segnala inoltre che «il rischio di fallimento dell’attività  svolta da parte solo di qualche struttura regionale si ripercuoterebbe poi ingiustamente  su tutti i dipendenti regionali che non raggiungerebbero l’obiettivo, pur avendo individualmente svolto il lavoro loro assegnato!». Conclude la lettera della Rsu: «L’imposizione di tale obiettivo, così come ad oggi progettato e indistintamente trasversale, crea innumerevoli criticità organizzative, problemi di definizione chiara e concreta, nonché di gestione equa e trasparente».

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