«Chiediamo alla politica di farsi portavoce con il Governo nazionale per la reintroduzione della “pre-Fornero” e di presentare entro il 31 marzo proposte concrete in merito all’applicazione dell’art. 16 D.lgs.98/2011, che consente di ottenere un giusto incremento del fondo delle categorie»: così un comunicato della Uil dell’ente Regione Piemonte, diffuso nella giornata di lunedì 20 marzo. Il 13 febbraio scorso, in un incontro con il presidente della Giunta Sergio Chiamparino, il vice Aldo Reschigna, l’assessore al Personale Giovanni Maria Ferraris ed il presidente del Consiglio regionale Mauro Laus, la Uil ha nuovamente evidenziato che «nell’ente Regione il benessere organizzativo è una priorità per consentire ai dipendenti di lavorare e vivere meglio. Oggi, 20 marzo 2017,dobbiamo prendere atto che niente è stato realizzato a tal riguardo, e il rifiuto delle “politiche a somma zero” fa sì che il vuoto sia colmato da populisti. I dipendenti regionale sono professionisti di eccellenza ed hanno sempre svolto il proprio lavoro raggiungendo gli obiettivi che la politica dava loro».
Prosegue la Uil: «Essere dipendenti regionali è sinonimo di responsabilità e competenza. C’è una intolleranza radicale, si vive in un clima avvelenato che crea divisioni. Siamo in balia dei social media, del populismo e si continua ad erigere “muri”. Si distorce la realtà, sempre più spesso si nega che la controparte possa apportare “qualcosa” di valido. Tutto ciò non è più accettabile. Tutti noi dobbiamo coltivare il “buon senso” ed essere consapevoli che anche la controparte è in grado di apportare al dialogo un contributo positivo».
Conclude la presa di posizione della Uil: «Non si possono “selezionare” fatti che contribuiscono a creare realtà parallele tali da delegittimare qualunque ruolo ricoperto dai dipendenti. Si deve costruire un dialogo serio, partendo dal rispetto degli accordi già siglati. Occorre guardare al futuro per costruire un ente regionale pluralista e sicuro di sé, che persegua una politica di equità e di vicinanza al cittadino per continuare il lavoro iniziato in passato in modo da garantire professionalità di eccellenza»