La Uil ha chiesto alla Regione Piemonte di «interrompere immediatamente la trattenuta sul cedolino» per l’abbonamento annuale ai servizi di trasporto, senza averlo utilizzato nei mesi della pandemia.
In una lettera al segretario generale della Regione Piemonte, Paolo Frascisco, al direttore del Personale del Consiglio Regione Piemonte, Michele Pantè, al Mobility Manager Regione Piemonte, Massimo Isaia, e per conoscenza all’assessore al Personale e Trasporti, Marco Gabusi, il segretario Uil Ente Regione Piemonte, Patrizia Suman, premette che «lo stato di pandemia determinata dal Coronavirus ha causato un radicale mutamento nella modalità ordinaria di espletamento del servizio da parte dei dipendenti regionali. L’Amministrazione, molto opportunamente, ha assunto, a tutela della salute dei lavoratori, diversi provvedimenti, come, tra gli altri, l’adozione del Lavoro Agile che è stato il più importante per novità e conseguenze, sotto i più svariati profili. Com’è noto un numero non trascurabile di dipendenti, che non risiede in Torino, quotidianamente utilizza i mezzi del trasporto pubblico per recarsi al lavoro, altrettanti, residenti in città, utilizzano questa opportunità rispetto al mezzo di trasporto privato. Per costoro l’Amministrazione ha attivato, da qualche anno, una agevolazione che consiste nella rateizzazione su base mensile, con addebito sul cedolino, del costo annuale dell’abbonamento, il cui ammontare è significativamente più elevato quanto maggiore è la distanza del luogo di residenza rispetto a Torino. Mediamente, per questi ultimi casi, si tratta di un esborso che si aggira sul centinaio di euro al mese. Gran parte dei colleghi è stata collocata in Lavoro Agile dal 6 marzo scorso, conseguentemente, non ha più utilizzato il treno, autobus o metro per recarsi al posto di lavoro».
Prosegue Suman: «Ogni mese è stata addebitata sul cedolino la trattenuta di cui sopra nonostante fosse notorio l’assoluto inutilizzo del servizio di trasporto. È del tutto evidente che, per forza maggiore, rispetto al contratto di abbonamento, è venuto meno lo scambio delle prestazioni e il requisito della corrispettività. A tutt’oggi i dipendenti hanno pagato e continuano a pagare, ma non utilizzano il servizio. Per ovviare allo squilibrio contrattuale che si è verificato e non aggravare i danni economici si chiede di interrompere immediatamente la trattenuta sul cedolino».
La Uil chiede «all’Amministrazione di attivarsi per organizzare modalità agili e collettive di rimborso per dare attuazione a quanto previsto dal Legislatore all’articolo 88 bis del Decreto Legge 18/2020, come convertito. L’articolo 88 bis la cui rubrica reca Rimborso di titoli di viaggio, di soggiorno e di pacchetti turistici prevede infatti una tutela per i consumatori contemperando le esigenze di questi ultimi con quelle delle imprese. Il comma 11 dell’articolo 88 bis prevede infatti che “ (omissis)…per tutti i rapporti inerenti ai contratti di cui al presente articolo e instaurati con effetto dall’11 marzo 2020 al 30 settembre 2020 nell’intero territorio nazionale, anche per le prestazioni da rendere all’estero e per le prestazioni in favore di contraenti provenienti dall’estero, quando le prestazioni non siano rese a causa degli effetti derivanti dallo stato di emergenza epidemiologica da Covid-19, la controprestazione già ricevuta può essere restituita mediante un voucher di pari importo valido per un anno dall’emissione. Auspichiamo che la Giunta e il Consiglio regionale accolgano le richieste sopra espresse».
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