Lavoro agile, la Uil chiede un accordo sindacale

«A tre mesi dall’avvenuta introduzione obbligatoria del lavoro agile o smart working nel nostro Ente, a seguito delle disposizioni governative emanate per l’emergenza Covid-19, è possibile considerare conclusa la fase di sperimentazione. I dipendenti che oggi lavorano in smart working devono poter continuare in questa modalità, che coniuga le esigenze di conciliazione vita-lavoro con un risparmio per l’Ente»: lo afferma la segretaria Uil Ente Regione Piemonte Patrizia Suman, in una lettera ai presidenti della Giunta regionale e del Consiglio regionale, Alberto Cirio e Stefano Allasia, all’assessore al Personale della Regione Piemonte, Marco Gabusi, ai direttori della Direzione della Giunta regionale, Paolo Frascisco, e della Direzione Personale del Consiglio regionale, Michele Pantè.
«A tal fine chiediamo una quantificazione dei “risparmi” e di rapportare tali dati alle postazioni di lavoro, al fine di conoscere a quanto ammonta il risparmio per ogni dipendente che è in smart working – afferma Suman -. Esempio di voci di spesa da considerare: riscaldamento/raffreddamento; energia elettrica, acqua potabile, pulizia locali, ammontare ad oggi del valore dei buoni pasto non erogati e delle ore di straordinario non conteggiate in questi mesi. La Uil ritiene necessario definire un accordo strutturato sullo smart working per stabilire in modo chiaro le regole riguardo: il riconoscimento di spese oggi a carico del lavoratore (spese per la gestione dei costi telefonici e della linea dati, spese nel caso in cui il lavoratore mette a disposizione strumentazione propria quale computer, telefono); buoni pasto; luogo di svolgimento dell’attività lavorativa, considerata la normativa secondo la quale il lavoro agile si può svolgere da qualsiasi luogo geografico, con l’unica previsione di poter lavorare in sicurezza; misure tecniche e organizzative necessarie per assicurare la disconnessione del lavoratore dalle strumentazioni tecnologiche di lavoro; definizione obiettivi; controlli e privacy; orario di lavoro e reperibilità; strumenti forniti dalla Regione Piemonte».
La Uil evidenzia inoltre «come in questi mesi, durante l’emergenza, il personale regionale abbia dimostrato totale disponibilità nei confronti dell’Ente, che si è tradotta in notevoli sforzi sia di carattere economico – comprando o mettendo a disposizione gli strumenti necessari che l’Amministrazione non riusciva a fornire – sia di carattere logistico (disponibilità in qualunque ora e giorno anche festivo), dei quali i lavoratori si sono spontaneamente e coscienziosamente fatti carico, nel nome di quel senso di appartenenza che ha da sempre caratterizzato i dipendenti regionali per garantire i servizi ai cittadini e lo svolgimento dei compiti istituzionali propri della Regione. Lo smart-working obbligatorio è stato svolto in questi mesi in Regione Piemonte in modo non pienamente coerente con quanto disposto dalla legge nazionale di riferimento (Legge 22 maggio 2017, n. 81 “Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato”). Ad inizio lockdown i lavoratori hanno comunicato di svolgere il lavoro agile presso la propria residenza o domicilio, ma ora – vista l’attenuazione delle misure restrittive stabilite dal Decreto Rilancio – attuando la disciplina del lavoro agile si potrebbe lavorare ovunque vi sia connessione dati. La normativa, infatti, prevede che il lavoro agile si può svolgere da qualsiasi luogo geografico, con l’unica previsione di poter lavorare in sicurezza; il dipendente non è tenuto a comunicare il luogo da cui intende lavorare né tanto meno è soggetto a fasce di reperibilità in quanto si lavora per obiettivi».
La Uil chiede di «applicare quanto previsto dalla normativa. Il cambiamento radicale di mentalità, nonché la piena capacità di poter gestire/dirigere il “lavoro per obiettivi” per sfruttarne a pieno le potenzialità, senza rimanere ancorati a vetusti concetti di controllo repressivi sono la prova concreta che tutto il personale regionale ha dimostrando una elevata competenza/professionalità/innovazione. La Uil chiede di attivare un tavolo di confronto per arrivare in tempi rapidi a definire le regole dello smart working mediante specifico accordo sindacale. Nell’ambito delle politiche di welfare aziendale la Uil ribadisce la necessità di prevedere una convenzione per il trasporto pubblico in favore dei dipendenti ed in questa particolare situazione di sospendere le trattenute relative alle quote dell’abbonamento trasporti o altra iniziativa rivolta a un rimborso o proroga della scadenza dell’abbonamento, dal momento che i dipendenti non ne hanno forzatamente fruito in questi mesi.Certi che codesta Amministrazione saprà considerare con la dovuta attenzione e riguardo la nostra richiesta (avanzata peraltro anche con lo scopo di migliorare ulteriormente il percorso sin qui intrapreso dalla Giunta di avvicinamento ai bisogni del personale dell’Ente e di soddisfazione dei reciproci interessi) attendiamo fiduciosi una risposta entro tempi brevi, in modo che anche la “fase due” e le fasi successive dell’emergenza Covid-19 possano essere affrontate da Regione Piemonte con la forza e l’autorevolezza che le sono proprie e nella consapevolezza di poter contare appieno sulla coesione l’apporto del proprio personale per superare qualsiasi ostacolo o difficoltà».

Sezioni

Resoconti