“Rispetto degli accordi”, la Uil scrive ai presidenti di Regione e Consiglio, Chiamparino e Laus

Il gruppo aziendale Uil della Regione Piemonte chiede il rispetto di tutti gli accordi sindacali sottoscritti nell’anno 2016. Ad oltre un anno dall’ingresso in Regione dei lavoratori delle Province, delle Città Metropolitane e delle Comunità Montane, venerdì 3 marzo, Patrizia Suman, a nome del gruppo aziendale Uil, ha scritto al presidente della Giunta regionale, Sergio Chiamparino, al suo vice Aldo Reschigna, all’assessore al Personale, Giovanni Maria Ferraris, ed al presidente del Consiglio regionale, Maurio Laus, sottolineando la «necessità di addivenire ad un percorso di allineamento dei salari condiviso ed equanime e ha più volte richiesto la firma del contratto di lavoro, l’allocazione nelle varie sedi di lavoro, la definizione definitiva dei fondi relativi al trattamento economico che le “ex-Province” devono trasferire alla Regione».La sottoscrizione dell’accordo del 30 novembre scorso e l’approvazione del Testo unico sul pubblico impiego da parte del Governo, rileva Suman, «rappresentano un passo determinante per arrivare al rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, obiettivo che permetterà di superare il ruolo separato completando peraltro una lunga riorganizzazione dell’ente, contribuendo al benessere organizzativo e all’efficienza, in un’ottica di cambiamento e rinnovo della pubblica amministrazione».
Nella lettera ai vertici della Regione Piemonte la Uil rileva che «alla luce dei consistenti risparmi effettuati dall’ente negli scorsi anni, con la Pre-Fornero e le Rottamazioni) e delle concrete possibilità di reperire ulteriori risorse, come   la reintroduzione a livello nazionale della stessa “Pre-Fornero”, si possa legittimamente concertare con l’Amministrazione un percorso ponderato finalizzato al raggiungimento della integrazione organizzativa/economica tra i lavoratori dell’ente».
La Uil chiede quindi «di costruire un percorso chiaro e trasparente, che permetterà un reale riallineamento dei salari individuando le risorse necessarie senza penalizzare il livello retributivo di nessun lavoratore. A tal fine, in un incontro con l’Amministrazione, il 23 febbraio scorso, avevamo espresso come assoluta priorità il punto “integrazione fondi delle categorie».
Rispetto degli accordi sottoscritti nel 2016, dunque. La lettera di Suman segnala infatti «il mancato riconoscimento del “diritto al pasto” nei confronti dei dipendenti regionali distaccati presso la Provincia di Asti», evidenziando «la discriminazione fra dipendenti di uno stesso ente e il danno economico ai dipendenti regionali distaccati». Richiesto inoltre, come previsto dall’accordo, lo sblocco delle posizioni organizzative ed alte professionalità, rimarcando «i provvedimenti unilaterali dell’Amministrazione non conformi all’accordo del 30 novembre 2016» e la necessità di attuare «lo scorrimento delle progressioni economiche orizzontali per l’anno 2017 come previsto dall’accordo decentrato 2016, per sanare una situazione che ha generato un ulteriore “malessere organizzativo” nel personale dell’ente.È’ importante trovare un accordo, riconducendo ogni azione al principio fondamentale di equità».

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